A Parigi, la Comédie-Française si invita sulle pareti e sugli schermi della Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé per ripercorrere l'affascinante storia che l'ha unita alla settima arte per più di un secolo. Un evento espositivo tra teatro e cinema dal 15 gennaio al 16 aprile 2022.
Evocare i legami tra i francesi e il cinema significa seguire il filo di una ricca collaborazione di creazioni e scambi che ha permesso a ciascuno di questi due mondi di alimentarsi reciprocamente e arricchire il proprio modo di esprimersi. Per ripercorrere questa avventura costellata di andirivieni, la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé ha investito tutti i suoi spazi per esporre una somma di archivi inediti portati da una scenografia immersiva e giocosa.
Questa è la prima volta per la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé: la mostra Comédie Française & Cinéma, Aller-Retour (1908 - 2022) investe per la prima volta i tre piani del famoso edificio costruito da Renzo Piano per raccontare il rapporto intimo e la passione che il francese ha forgiato con il cinema.
Registi e registi, autori e sceneggiatori, attrici e attrici, comici e attori, hanno offerto a entrambe le arti una distribuzione magistrale.
Attraverso una raccolta di archivi inediti, la mostra svela tutti i segreti di questa storia disseminata di andirivieni. Spettacoli teatrali che diventano film, sceneggiature ispirate o adattate a commedie del repertorio, scene inquadrate dall'occhio di una macchina da presa, registi che mettono in scena... O quando Comédie-Française e cinema si uniscono in un unico vero dittico e si fanno apparire, in primo piano , questi attori di teatro che diventano attori del cinema o questi attori di cinema che diventano attori della Troupe: da Sarah Bernhardt a Guillaume Gallienne, da Robert Hirsch a Isabelle Adjani, Comédie-Française & Cinéma, Aller-Retour è sicuramente un vero omaggio al francese ma anche una dichiarazione d'amore a tutti i suoi attori.
La scenografia della mostra è stata affidata a Clémence Farrell e alla sua omonima agenzia, artista nota per la sua audace messa in scena. La progettazione grafica è stata affidata a Bénédicte Roland. Per evidenziare i legami che incrociano le strade della sesta e della settima arte, hanno scelto un linguaggio artistico immersivo, sensoriale e visivo supportato da un gioco creativo di suoni e luci.
Immagini ©: François Ayme